L’idea di concentrarsi solo su una misura economicistica di un servizio locale e non sull’impatto che esso genera sul livello di benessere e della qualità della vita che determina, anche in termini di ricchezza nazionale, è un rischio più che evidente. Prendiamo proprio gli esempi evidenziati prima: nel caso degli asili nido, di una raccolta dei rifiuti o di un sistema di riscossione dei tributi più efficiente, minore spesa potrebbero significare meno donne che lavorano e meno ricchezza per il paese, oppure più malattie e degrado urbano, e di conseguenza più spesa in sanità ma anche perdite in termini di attrattività turistica o valore immobiliare di una certa area, o ancora più evasione fiscale e ingiustizia sociale.
Ma serve davvero la banda ultralarga in tutto il paese? Netflix raccomanda una connessione a 3 megabit al secondo per vedere film con una qualità d’immagine paragonabile a quella dei dvd.
Siamo sicuri che tutti abbiano bisogno di 100 Mb/s?Una cosa può essere realizzabile, sul piano tecnico, ma non rispondere alle esigenze dei consumatori. Se i privati non hanno convenienza a finanziare un progetto, cioè: se pensano non sia profittevole, non è detto debba farsene carico lo Stato.
viaMa chi ha detto che 100 megabit secondo servono a tutti? – Wired.
Da qualche anno anche nella cooperazione internazionale la parola ‘open’ ha trovato la sua declinazione: è l’open development, nome sotto il quale si raccolgono una serie di iniziative e azioni per rendere “i dati disponibili e navigabili gratuitamente, incoraggiando i feedback degli attori coinvolti e la condivisione delle informazioni”.
Crolli dei prezzi internazionali e riduzioni striminzite ai nostri distributori? Colpa essenzialmente di due fattori: linevitabile ritardo con il quale i listini internazionali vengono filtrati dalla catena commerciale per arrivare nei serbatoi delle auto, e la voracità senza pari del fisco italiano.
viaBenzina, così il fisco vorace uccide i ribassi – Il Sole 24 ORE.
Secondo il rapporto del World Economic Forum, lItalia migliora. Cresce la rappresentanza femminile in politica, ma in media le donne guadagnano la metà di un uomo facendo lo stesso lavoro.
Primi in classifica sempre i paesi del Nord Europa, migliora di 30 punti la Francia.
viaGender Gap, mancano 81 anni per la parità totale – Pagina99.it.
La manovra cerca di coniugare la necessità di dare uno stimolo alla domanda e allo stesso tempo alleggerire il settore pubblico. Ma il bonus da 80 euro è lo strumento giusto per realizzare l’obiettivo? Si possono già calcolarne gli effetti sui consumi. Ed è un esercizio da ripetere per altre misure.
viaEffetti del bonus da 80 euro: calcolare con cura|Luigi Guiso.
Bando per individuare le migliori start up lombarde nei settori collegati al tema EXPO “Feeding the planet, Energy for life”.
Il bando è promosso da Regione Lombardia (DG Attività Produttive, Ricerca e Innovazione e DG Sport e Politiche per i Giovani) e dal Sistema camerale lombardo, nell’ambito dell’Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo e promozione dell’imprenditorialità giovanile nell’ambito delle tematiche Expo 2015, Asse 3 (Progetti di sistema a supporto delle micro, piccole e medie imprese e imprenditorialità) ed è realizzato in collaborazione con Padiglione Italia di Expo Milano 2015.
Il bando si prefigge di incentivare lo sviluppo di nuove imprese che propongano al mercato idee originali, nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi modelli organizzativi e che contribuiscano a migliorare lo sviluppo sostenibile e stimolare la competizione tra progetti ad alto contenuto di conoscenza da presentare tra le eccellenze italiane durante Expo Milano 2015.
Particolare attenzione sarà dedicata alle start up guidate da giovani imprenditori (under 35).
L’iniziativa è aperta ai progetti di impresa strettamente legati alle eccellenze imprenditoriali e creative della Lombardia direttamente collegati al tema principale di Expo Milano 2015 (Feeding the Planet, Energy for Life), che possano portare ad un cambiamento concreto nel business dell’impresa con particolare attenzione all’utilizzo delle nuove tecnologie.
In particolare i settori devono riguardare:
· Agrifood – sicurezza e qualità del cibo, scienze e tecnologia alimentare, scienze e tecnologie per la biodiversità;
· Life Science – iniziative relative a prodotti o servizi dedicati alla salute dell’uomo (bio e med tech), educazione alimentare;
· Social Innovation – iniziative relative a prodotti o servizi che aspirano a produrre innovazione sociale e culturale;
· Industrial – iniziative relative a prodotti o servizi dedicati allo sviluppo di materiali e processi industriali innovativi;
· Smart cities – iniziative relative a prodotti o servizi dedicati allo sviluppo di tecnologie ed applicazioni che permettono di migliorare in modo sostanziale la gestione e la vita nelle città (servizi, turismo etc.);
· Energy – progetti finalizzati a generazione, distribuzione e uso efficiente di energia, da quella tradizionale a quella connessa alle energie rinnovabili;
· Environment – iniziative finalizzate al miglioramento della gestione del ciclo dei rifiuti e dell’acqua.
Vi sorprenderà sapere che, più di Londra, è Amsterdam la vera alternativa per le start up in Europa.
Per design e recuperi industriali pensavate a Berlino? Ma anche a Belgrado cè molto da scoprire sulle ultime tendenze.
Se la Scandinavia vi attira per internet, potreste guardare un po più ad est, verso la piccola Estonia che ha lanciato uno dei progetti più innovativi di residenza virtuale.
O magari vuoi diventare chef e occuparti di cibo?la meta migliore è Singapore, considerata da molti la nuova capitale del food globale, al quarto posto nella classifica Forbes 2014 – prima tra le asiatiche – come città tra le più influenti al mondo e prima nei Best in Travel Lonely Planet 2015.
viaCreatività globale, le 4 capitali a misura di start up – Pagina99.it.
Nel corso degli ultimi anni un numero crescente di cittadini ha scelto di sostenere l’attività degli enti del terzo settore attraverso lasciti testamentari o l’indicazione degli enti quali beneficiari di polizze vita.
Le attività di informazione condotte dagli enti stanno contribuendo a ridurre la distanza su questa materia tra il nostro e altri Paesi, soprattutto nord-europei, nei quali è prassi consolidata disporre di tutto o parte dei propri beni a favore di soggetti impegnati nel sociale.
La delega al governo per la riforma del terzo settore offre ora una straordinaria occasione per colmare gran parte del divario anche dal punto di vista normativo.
viaLasciti, quelle assurde zavorre ai testamenti pro non profit – Vita.it.