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Lombard street

il blog dello studio lombard dca

Mese

febbraio 2015

Del mercato del lavoro

Compito delle istituzioni è quello di sviluppare un contesto che incoraggi (o vincoli) famiglie e imprese ad innovare e adattarsi. La creazione di un ambiente di tale genere passa da investimenti pubblici in istruzione, ricerca e creazione di infrastrutture fisiche, stimolanti e complementari agli investimenti dei privati. Un’economia in grado di adattarsi ad un cambiamento esogeno e di produrre il cambiamento endogeno per mezzo della formazione e dell’utilizzo efficiente del proprio capitale umano è quella che si può definire un economia flessibile. viaDel mercato del lavoro | failcaffè.

I notai non sono simpatici a tutti

… Ma i notai servono. Sono pubblici ufficiali, quindi figure terze.  Sono professionisti preparati. Il sigillo, nel Paese del Pressapoco, è una garanzia. Compravendite, donazioni e successioni – i passaggi più delicati della nostra vita patrimoniale – sono in mani sicure. I Paesi dove il notariato non esiste – Regno Unito, ad esempio – hanno un’amministrazione efficiente e tribunali spicci. Infilare le controversie immobiliari nell’imbuto giudiziario italiano? Auguri.

viaI notai non sono simpatici a tutti | Italians.

Ocse, dalle riforme il 6% di Pil in più in dieci anni

Le “ambiziose riforme in corso” in Italia possono rilanciare la crescita e aumentare la qualità della vita. Lo sostiene l’Ocse, nel suo ultimo Studio economico sul paese presentato oggi, nel quale è anche quantificato il contributo delle riforme al Pil: “le riforme introdotte dal 2012, se pienamente attuate, dovrebbero portare a un aumento del PIL del 6% nell’arco di dieci anni”, sostiene l’Organizzazione.

viaOcse, dalle riforme il 6% di Pil in più in dieci anni – La Mia Finanza.

Il crowdfunding è green: arriva la prima piattaforma dedicata all’agricoltura sostenibile

Arriva dagli USA e, nelle speranze degli ideatori, dovrebbe rappresentare una delle chiavi di volta per la nuova generazione di agricoltori e allevatori interessati alla produzione di alimenti eco-sostenibili e alle diverse forme di artigianato agro-alimentare. Si chiama Barnraiser ed è il primo sito di crowdfunding dedicato al finanziamento dal basso di progetti legati alla creazione di cibo di qualità. Per partecipare sono necessarie un’idea, la capacità di saperla raccontare e la volontà di “fare gruppo”, condividendo esperienze in una comunità che si prefigura di cambiare il mondo a partire da uno degli aspetti base della nostra vita: l’alimentazione.

viaIl crowdfunding è green: arriva la prima piattaforma dedicata all’agricoltura sostenibile – Repubblica.it.

Le finte verità

Nei quadri di Rothko non c’è forma ma dimensione. Non c’è astrattismo ma pensiero. Ci sono piani sovrapposti, profondità senza bisogno di prospettiva. Eppure c’è ordine anche dove c’è tensione. Estro nella sua precisione.

La vita non ha istruzioni per l’uso, a parte quelle che ha scritto Perec, ma, come i quadri di Rothko, è fatta di dimensione e pensiero, profondità, ordine e tensione. Di prospettiva doppia, come minimo.

Nel 1904 Strauss andò in America. Fu ricevuto come un capo di stato in senato e alla Casa Bianca. A New York si esibì nel salone di esposizione dei pianoforti dell’emporio Wanamaker, un ipermercato sulla Broadway. Ci fu chi lodò questa eleganza accessibile del nuovo mondo, chi la visse come svendita (e non a buon mercato) della cultura europea.

La realtà è che ogni cosa ha almeno due facce. Guardarne una sola non rende giustizia, farne una media non ha mai un senso.

Non c’è sondaggio elettorale che non venga smentito dal voto, non c’è previsione economica che non possa essere letta con il senno di poi, non c’è statistica che non possa essere interpretata in ogni lingua possibile, possibilmente la più favorevole. Non c’è differenza tra gli outlook di un’agenzia di rating e i tarocchi di una maga se non nel prezzo del servizio. E trovare correlazioni è più facile di quanto possa sembrare.

L’andamento delle importazioni di olio negli USA dalla Norvegia è lo stesso di quello delle morti in incidenti contro un treno, come i divorzi in Alabama seguono una curva uguale al consumo procapite di latte intero negli Stati Uniti. Ha forse un senso? Forse sì ma è improbabile e ognuno, come in tutto, ci può vedere quello che vuole.

Come i film di Hitchcock, fatti di pensiero composto, citazioni profonde e umana doppiezza, ogni numero è un viaggio nell’inconscio, è arte presa in prestito, è una certezza nelle mani di un prestigiatore.

Nel 2001, a Parigi una mostra, snob e coltissima, espose oltre duecento dipinti di Rodin, Klee, De Chirico, Magritte e molti altri a cui Hitchcock si ispirò, più o meno segretamente. Rothko no, non c’era, ma in fondo era come se. Fu un buon pretesto per pensare un po’ più in profondità che non si dovrebbe mai essere sicuri di niente, men che meno di chi ci vuole raccontare il futuro, numeri alla mano.

E che bisognerebbe essere pronti a pentirsi di ogni cosa. Come quando Hitchcock, proprio lui, comprò un Picasso. Picasso che, dopo averne visto una foto, gli scrisse un telegramma: ‘Spiacente doverla informare, trattasi di falso’.

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(A sinistra ‘Bocca baciata’ di Dante Gabriel Rossetti. A destra Ingrid Bergman in ‘Sotto il capricorno’)

Il paradosso delle quote Bankitalia in tempi di Quantitative easing

Con il Quantitative easing, la Banca centrale europea ha introdotto un massiccio piano di acquisti di titoli di Stato. Il rischio dell’operazione sarà in larga parte attribuito alle singole banche centrali nazionali. Generalmente si pensa che, se questo rischio dovesse materializzarsi, sarebbe lo Stato a dovere ricapitalizzare la sua banca centrale nazionale. Non è così in Italia, in virtù di un assetto molto particolare, che vede soggetti privati detenere le quote di proprietà della Banca d’Italia.

La riforma introdotta poco più di un anno fa mirava a creare un mercato di quelle quote, e prevedeva che la Banca d’Italia stessa potesse diventare temporaneamente azionista di se stessa. Alla luce del Qe, quella riforma solleva inquietanti interrogativi.

viaIl paradosso delle quote Bankitalia in tempi di Quantitative easing | Angelo Baglioni.

Tassi di mercato negativi o prossimi allo zero. Cosa succede ai mutui?

Chi ha già un mutuo a tasso fisso nessuno; una delle caratteristiche del mutuo fisso è la costanza della rata, qualunque cosa succeda.

Per chi sta cercando un mutuo a tasso fisso il vantaggio ci sarà, visto che parallelamente anche i parametri di riferimento dei tassi fissi (l’IRS interest rate swap) si sono ridotti di molto. Oggi il tasso fisso ha raggiunto valori bassissimi, mai raggiunti prima, e dunque si può dire che al momento non è tanto costoso assicurarsi la costanza della rata del mutuo.

Evidenti i vantaggi per chi ha o sta stipulando un mutuo a tasso variabile. I parametri di mercato hanno infatti valori bassissimi in alcuni casi negativi.

Ma se anche l’Euribor è negativo o pari a zero gli interessi si pagano comunque. Infatti dobbiamo ricordarci che il tasso finito di un mutuo (cosiddetto TAN – tasso annuo nominale) è dato dalla somma algebrica del parametro di mercato (appunto l’Euribor) più una percentuale decisa dalla banca al momento della stipula del mutuo e chiamata spread. Dunque se il parametro è negativo, certo lo spread sarà ridotto da questo valore, ma gli interessi, anche se più bassi, si pagheranno comunque.

viaTassi di mercato negativi o prossimi allo zero. Cosa succede ai mutui?.

Cultura e agricoltura: si mangia eccome. Tutti i dati in vista di Expo

Per Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, “non possiamo superare questa crisi durissima senza un’idea di futuro, se non partiamo da quelli che sono i nostri punti di forza, se non mobilitiamo i talenti e le energie migliori. E per farlo dobbiamo guardare il Paese, i territori, le comunità, le imprese con attenzione e simpatia: con occhi diversi dalle agenzie di rating. Per affrontare la tempesta perfetta di questa crisi, l’Italia deve accettare le sfide di un mondo che cambia senza perdere la propria anima. E, come sta già facendo in molti campi anche senza politiche e riconoscimenti, incrociare innovazione e conoscenza con qualità, bellezza, green economy. Insomma l’Italia deve fare l’Italia. È questo il Paese che vogliamo protagonista anche all’Expo 2015.”

viaCultura e agricoltura: si mangia eccome. Tutti i dati in vista di Expo | L’arancia – La risorsa online più generosa d’Italia.

Culture shopper, chi sono gli italiani che spendono in cultura

Li chiamano culture shopper. Sono, più o meno, i consumatori ad alto tasso di arte e cultura che, secondo un’indagine promossa da Found! per Bloost, il primo concept e-store completamente dedicato a chi ama i libri e la cultura, fra 1.200 italiani dai 18 ai 60 anni, stanno diventando una realtà con cui fare i conti in termini commerciali.

viaCulture shopper, chi sono gli italiani che spendono in cultura – Wired.

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