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Lombard street

il blog dello studio lombard dca

Mese

marzo 2015

Ecco la crowd economy, così le persone diventano sistema economico

Quello che si può affermare è che la sharing economy corre oggi il rischio di rimanere vittima della finanziarizzazione dei modelli collaborativi che fa crescere ed emergere piattaforme che offrono nuovi servizi e nuovi modi di erogarli, ma che hanno minime ricadute sul sociale. Se si vuole invece valorizzare il modello collaborativo e restituirgli la sua carica sociale, sarebbe importante che nuovi interlocutori, come le istituzione (sta succedendo, per esempio, in Inghilterra) e le imprese sociali, si facessero carico di promuovere un’iniziativa programmatica per definire nuove regole e una proposta di azioni specifiche, per individuare nuovi linguaggi e nuovi luoghi di sperimentazione.

viaEcco la crowd economy, così le persone diventano sistema economico.

2015: odissea nel sito dell’Agenzia delle entrate

Compilare il modello 730 dovrebbe essere una procedura accessibile a un cittadino medio. Ma se un professore universitario di economia impiega cinque ore solo per accedere al “cassetto fiscale” individuale e leggere le informazioni preliminari, è evidente che qualcosa non funziona.

via2015: odissea nel sito dell’Agenzia delle entrate | Daniele Checchi.

Estensione del reverse charge a edilizia, settore energetico e pallets

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Arriva una mini guida sull’estensione, a partire dall’1 gennaio 2015, del meccanismo di inversione contabile (reverse charge) nell’ambito dei settori edile ed energetico e della cessione dei bancali di legno (pallets) recuperati dopo il primo utilizzo. Con la circolare n. 14/E di oggi, infatti, l’Agenzia fornisce i primi chiarimenti sulle novità introdotte dalla Legge di stabilità 2015 in materia di applicazione del meccanismo di assolvimento dell’Iva mediante inversione contabile. Nel documento di prassi, inoltre, vengono illustrate le novità in campo Iva per i settori interessati e forniti alcuni approfondimenti su reverse charge e particolari ambiti applicativi.

Le novità per il settore edile – Per quanto riguarda il settore edile, l’obbligo di inversione contabile viene esteso ai servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relativi ad edifici in tutti i casi di prestazioni rese nei rapporti B2B.

Il reverse charge si allarga anche al settore energetico – La Legge di stabilità 2015 estende il meccanismo di inversione contabile (reverse charge) anche ai trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra e a quelli di altre unità che possono essere utilizzate per conformarsi alla Direttiva 2003/87/Ce. Nell’ambito di questa misura vengono inclusi anche i certificati che hanno la finalità di incentivazione dell’efficienza energetica o della produzione di energia da fonti rinnovabili, come per esempio i certificati verdi. Inoltre, il reverse charge apre anche alle cessioni di gas e di energia elettrica al soggetto passivo-rivenditore. Restano escluse dal reverse charge le cessioni di Gpl poiché non avvengono tramite un sistema di gas naturale o reti connesse a questo sistema.

Quando non si applica il reverse charge – Il reverse charge non si applica alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate da soggetti che si avvalgono del nuovo regime “forfetario” o del regime dei “minimi”. Se, invece, questi soggetti acquistano beni o servizi in regime di reverse charge, dovranno assolvere l’imposta secondo tale meccanismo; inoltre, non potendo esercitare il diritto alla detrazione, dovranno effettuare il versamento dell’imposta a debito.

Il meccanismo del reverse charge non si applica nemmeno alle prestazioni di servizi rese nei confronti di soggetti che, beneficiando di particolari regimi fiscali, sono di fatto esonerati dagli adempimenti quali l’annotazione delle fatture, la tenuta del registro dei corrispettivi e del registro degli acquisti (ad esempio i produttori agricoli con volume di affari non superiore a 7mila euro).

Infine, il regime di cash accounting non trova applicazione relativamente alle operazioni che rientrano nel meccanismo del reverse charge.

Il testo della circolare è disponibile qui

Startup: la reading list definitiva

48 post da leggere assolutamente, consigliati dai migliori startupper e Venture Capital della Silicon Valley.

Sono un ottimo punto di partenza per chi si è appena avvicinato al mondo delle startup e non sa da dove iniziare ma anche per startupper “veterani” che cercano letture interessanti.

viaStartup: la reading list definitiva | Il blog di Raffaele Gaito.

Fattura elettronica, gli errori da evitare

Attenti al doppio click. A 24 ore dal passaggio obbligatorio alla fattura elettronica – che da domani scatta per 46mila uffici pubblici già registrati e due milioni di loro fornitori – l’errore più comune da evitare è quello di insistere una seconda o magari anche una terza volta a inviare la stessa fattura al sistema di interscambio.

A guardare i report dell’agenzia delle Entrate, infatti, l’invio plurimo è stata la prima causa di scarto del documento digitale in questi nove mesi di applicazione della fattura elettronica, che dal 6 giugno scorso è diventata obbligatoria nei rapporti con le amministrazioni centrali. Sulle 517mila fatture totali, infatti, sono 187mila (il 36%) quelle scartate con questo codice di errore. Uno sbaglio molto comune ma anche di scarso impatto: il primo click (e la prima fattura) restano validi e accettati dal sistema, tutti gli altri finiscono su un binario morto senza che né il fornitore né l’ente pubblico perdano altro tempo.

Probabile che anche da domani resti questo l’errore più comune. Ma stavolta il flusso da gestire è dieci volte maggiore: sui 38 server messi in campo da Sogei per l’operazione, sono attesi 50milioni di file l’anno, contro i 3milioni transitati finora.

viaFattura elettronica, gli errori da evitare / Attenti al doppio click.

Cos’è l’impact investing e i 7 comparti innovativi che finanzierà

L’International Finance Coorporation, un’istituzione della Word Bank, considera come maggiormente attrattivi per l’impact investing:

1. I cosiddetti wearable, ovvero mini computer, smart watch, sensori, occhiali a realtà aumentata che una volta indossati consentiranno di acquisire in tempo reale informazioni su aree di proprio interesse (dalle previsioni del tempo, al proprio stato di salute o ancora alla pericolosità di una strada);

2. Smart system, con specifica attenzione ai progetti che consentiranno di rendere intelligente il funzionamento degli edifici (soprattutto pubblici) e lo sviluppo di nuove strumentazioni tecnologiche a supporto e monitoraggio delle ben note inefficienze;

3. Watertech, dove l’attenzione è rivolta ai sistemi di filtraggio e conservazione dell’acqua con specifico riferimento al trattamento per la gestione e riduzione dello spreco;

4. Riciclo dei rifiuti, per tutte quelle idee tese ad ottimizzare le modalità di “servizio” del riciclo e alla trasformazione dei rifiuti.

5. Energia (anche se meno attrattivo come campo rispetto ai primi tre), dove si registra ancora ampio spazio rivolto allo sviluppo delle energie rinnovabili ma ancora di più agli innovativi sistemi per la sua conservazione;

6. Il settore dell’e-commerce, con l’investimento rivolto ad applicativi e protocolli per il B2B, B2Ce C2C a cui si accosta la crescente l’attenzione per lo sviluppo del agritech per tutti quegli strumenti che consentiranno una migliore gestione delle terre e la migliore ottimizzazione nell’uso di pesticidi naturali mentre nel medtech guida l’attenzione l’incremento qualitativo per gli strumenti connessi alla Telemedicina e nel biotech industriale lo sviluppo di materiali/carburanti e componenti chimici ecofriendly;

7. Edutech, per lo sviluppo della Formazione online e del Remote Learning con tutti i modelli innovativi di formazione

viaCos’è l’impact investing e i 7 comparti innovativi che finanzierà.

Complessità economica: un contributo dei fisici alle previsioni in economia

Le nazioni che cresceranno di più nel prossimo decennio sono quelle che si sono preoccupate di aumentare la loro Fitness, prima che il PIL, come dimostrato dalle loro traiettorie avute negli anni passati: ovvero i Paesi che si sono occupati di meglio rafforzare il proprio sistema industriale, della ricerca e dell’innovazione. Per questo motivo, come conseguenza di un consistente aumento di Fitness, tali nazioni hanno avuto accesso a mercati via via sempre più esclusivi, e quindi sempre più remunerativi. Questo ha fatto sì che a un certo punto anche il loro PIL, prima basso se paragonato al valore della Fitness, abbia iniziato a crescere e continuerà a farlo per altri dieci anni, come mostrano chiaramente le traiettorie di tali nazioni –  almeno fino a quando non si raggiungerà una sorta di equilibrio tra valore di PIL e di Fitness.

I Paesi che continueranno a crescere per almeno un altro decennio sono dunque quelli che hanno accumulato un bonus in termini di competitività economica che ancora non si è tradotto in un proporzionale aumento di PIL. Da questo modello emerge, ad esempio, che Cina e India continueranno a crescere stabilmente per almeno altri dieci anni, raggiungendo un PIL complessivo di 26 trilioni di dollari nel 2022; un risultato in controtendenza rispetto a previsioni economiche standard[6].

Queste previsioni sono frutto di un lavoro molto innovativo in cui si cerca di immettere nell’analisi economica elementi che provengono dalla fisica dei sistemi complessi, con l’idea dunque di introdurre delle tecniche basate sull’analisi dei big data che permettono un’analisi più pragmatica e realistica dell’economia moderna, ispirata ai metodi delle scienze naturali.

viaComplessità economica: un contributo dei fisici alle previsioni in economia | Aspenia online.

Se il lavoro è agile, conviene

Milioni di persone ogni giorno varcano la soglia di un ufficio ma molte probabilmente lavorerebbero ugualmente bene, se non meglio, al di fuori di un ambiente che mette a disposizione mezzi ma anche vincoli. Questa è una delle riflessioni scaturite della seconda giornata dedicata al lavoro agile, promossa dal Comune di Milano con la partecipazione di grandi gruppi dell’ICT e non, per analizzare e incentivare pratiche di lavoro flessibile, in mobilità o da remoto. In una sola parola: smartworking.

viaSe il lavoro è agile, conviene – Wired.

Vivere senza cash

Come evidenziauno studio di Banca d’Italia, se non ci fosse più contante il Pil del nostro paese aumenterebbe immediatamente dello 0.52 per cento (equivalente e circa otto miliardi di euro), oltre a rendere la lotta all’evasione fiscale molto più semplice. Cosa si può fare per andare in questa direzione? Secondo Portale, i primi passi devono venire dalla digitalizzazione dell’amministrazione pubblica. Già alle Poste qualcosa, a breve, dovrebbe cominciare a muoversi: sarà possibile pagare con tutte le carte di credito/debito al bancone e non soltanto con quelle delle Poste. Lo stesso, a breve, sarà possibile per i pagamenti del canone, alcune imposte e simili. La direzione è quella giusta.

Al momento vivere senza contante è ancora molto difficile, nonostante l’ottimismo di Portale, anche a Milano. Se la crescita evidenziata dai numeri dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce continuerà allo stesso modo, tra cinque anni, forse, a Milano almeno, sarà possibile vivere una settimana senza contante e con nessuna fatica.

viaVivere senza cash | Rivista Studio.

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