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Mese

novembre 2015

Foto su Facebook. Quali diritti agli autori? 

Una sentenza del Tribunale di Roma datata 1° giugno 2015 ha fatto chiarezza sui limiti posti dalla legge sul diritto d’autore all’utilizzazione e al prelevamento di fotografie pubblicate sulla pagina personale del social network Facebook, senza chiedere l’autorizzazione all’autore della fotografia stessa.

La pratica di attingere da Internet materiale protetto da diritto d’autore è molto diffusa e spesso, quando non sono effettuate le necessarie verifiche sulla titolarità dei diritti, viene gestita in modo non corretto e contrario alle legge.

Il caso sottoposto al vaglio dal Tribunale riguardava la pubblicazione di alcune fotografie a corredo di un’intervista pubblicata su una testata giornalistica nazionale, senza il consenso dell’autore delle fotografie e senza l’indicazione del suo nome.

Uno degli aspetti esaminati dal Tribunale riguarda le conseguenze della pubblicazione sulla propria pagina Facebook di fotografie o di altro materiale protetto da diritti di proprietà intellettuale (diritti IP).

Sorgente: Foto su Facebook. Quali diritti agli autori? | Artribune

Cultura, musei: i numeri della grande bellezza 

Un campanello d’allarme suona se si apre il confronto con i musei del mondo. In tempi di iper-connessione e social media strategy, appare evidente il gap dei musei italiani nei confronti dei principali competitors. Quelli che seguono sono i dati forniti da Museum Analytics e si riferiscono ai Likes sulle pagine Facebook e ai followers su Twitter. Non c’è un museo italiano nelle prime trenta posizioni, dominate da Regno Unito, Stati Uniti (e con l’eccellenza del Louvre a Parigi)

(e, modestamente, noi lo diciamo già da un po’)

Sorgente: Cultura, musei: i numeri della grande bellezza – ilSole24ORE

Se a Natale vi scrive l’Agenzia delle Entrate…

… non è per gli auguri ma non spaventatevi.
A partire dal 13 dicembre 2015 qualcuno di voi potrebbe ricevere una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate relativa alla cancellazione dalla banca dati VIES: chi, non avendo svolto operazioni intracomunitarie, non ha presentato elenchi Intrastat tra il 13 dicembre 2014 e il 13 dicembre 2015, infatti, verrà cancellato d’ufficio dall’elenco.
Sul punto un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito che l’esclusione è effettuata a cura della direzione provinciale competente in base al domicilio fiscale del contribuente previo invio, appunto, di un’apposita comunicazione.
Nel periodo intercorrente tra il ricevimento della comunicazione e la cancellazione (60 giorni), esiste comunque la possibilità di richiedere all’ufficio il mantenimento nell’elenco VIES fornendo la documentazione di tutte le operazioni intracomunitarie effettuate nel predetto periodo dei quattro trimestri di riferimento previsto dalla norma, ovvero fornendo adeguati elementi circa la operazioni intracomunitarie in corso o da effettuare.
In alternativa, il contribuente potrà manifestare l’intenzione di compiere operazioni intracomunitarie (anche prima che sia decorso il termine di 60 giorni)
Resta inteso che i soggetti esclusi, ove si manifesti successivamente l’esigenza di effettuare operazioni intracomunitarie, potranno anzi: dovranno, prima di effettuare l’operazione stessa) richiedere nuovamente l’iscrizione nella banca dati.

Non avete poi tanto da fare, sappiatelo 

L’arte dell’indaffarato deve suggerire sincera preoccupazione per il ritmo della nostra vita e una inerme rassegnazione, come se l’orologio fosse regolato da qualcun altro, e allo stesso tempo chiarire che stiamo facendo cose molto importanti. Non sono affermazioni proprio umili: suonano piuttosto nervose vanterie, e stanno diventando sempre di più parte del linguaggio dei nostri tempi.

Sorgente: Non avete poi tanto da fare, sappiatelo – Il Post

Povertà: i più colpiti nel 2014 sono i lavoratori autonomi. Una famiglia su 4 ha vissuto con meno di 10mila euro all’anno

La povertà, in ambito professionale, secondo la Cgia di Mestre nel 2014 ha colpito soprattutto i lavoratori autonomi. L’anno scorso il 24,9% delle famiglie con reddito principale da lavoro autonomo ha vissuto con una disponibilità economica inferiore a 9.455 euro annui (soglia di povertà totale calcolata dall’Istat). Praticamente una su quattro, per la Cgia, si è trovata in una condizione di vita non accettabile.

Sorgente: Povertà: i più colpiti nel 2014 sono i lavoratori autonomi. Una famiglia su 4 ha vissuto con meno di 10mila euro all’anno

Costituzione e cultura. Sviluppo, e poi tutela 

I padri costituenti misero al primo posto lo sguardo a domani piuttosto che l’attenzione a ieri. Si badò a proiettare il Paese verso il futuro, invece che ancorarlo al passato. Ci sono due commi nell’articolo 9: nel primo, in alto, si parla di “sviluppo”, nel secondo, in basso, si parla di “tutela”.Nei decenni successivi, e in particolare dopo la lobotomia collettiva del 1968, si è fatto esattamente l’inverso. Ci si è curati di tutelare la cultura infischiandosene del suo sviluppo, del suo contributo alla vita civile ed economica del Paese. Relegandola. Narrandola come un ostacolo invece che come un’opportunità. Spesso le due cose non solo sono state separate, ma si sono ostacolate a vicenda: insomma, l’eccessivo focus sulla tutela ha non soltanto lasciato al palo, ma addirittura mortificato, interrotto, impedito lo sviluppo.

Sorgente: Costituzione e cultura. Sviluppo, e poi tutela | Artribune

La nave di Teseo rischia di far naufragare Mondazzoli 

Era stata presentata come la madre di tutte le aggregazioni in campo editoriale. L’acquisto della Rizzoli da parte della Mondadori, infatti, ha dato vita a quella che è stata subito ribattezzata “Mondazzoli”: 55% dei primi cento titoli venduti nel 2014, 35% del mercato trade e 25% dell’editoria scolastica.Ma ancor prima dell’inevitabile giudizio dell’antitrust, però, Mondazzoli rischia di diventare un gigante dai piedi di argilla. A meno di due mesi da un’operazione costata alla Mondadori 127,5 milioni di euro, infatti, Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Bompiani, è uscita da Mondazzoli per fondare La nave di Teseo, che sarà promossa in libreria dalla Pde (gruppo Feltrinelli) e distribuita da Messaggerie

Sorgente: La nave di Teseo rischia di far naufragare Mondazzoli – Linkiesta.it

Forza lavoro sottoutilizzata, l’indicatore U-6. Un confronto internazionale

L’U-6 è un indicatore importante perché misura la quantità effettiva di lavoro disponibile non pienamente utilizzata dal sistema produttivo, che il solo tasso di disoccupazione non è in grado di stimare. Infatti, accanto ai disoccupati, definititi come persone che non lavorano, che sono disponibili a lavorare immediatamente e che cercano attivamente un’occupazione, vi sono molte persone che hanno i primi due requisiti, ma che non cercano un lavoro perché sono in gran parte scoraggiate: sono considerati inattivi che fanno parte delle forze di lavoro potenziali o persons marginally attached to the labor force negli USA. A questi occorre aggiungere i part-time involontari, che vorrebbero lavorare full time, ma non hanno trovato offerte di lavoro a tempo pieno.

Sorgente: Strade – Forza lavoro sottoutilizzata, l’indicatore U-6. Un confronto internazionale

Fatturazione delle prestazioni rese dai medici di medicina generale operanti in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale

I medici di medicina generale operanti in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale – attività che si colloca in una posizione intermedia fra quella professionale e quella parasubordinata, causa i vincoli imposti dalla stessa convenzione con il SSN (di orario, retribuzione, presenza, ecc.) – ricevono mensilmente da parte dell’Azienda Sanitaria competente per territorio un cedolino, nel quale sono riepilogate tutte le voci che entrano a far parte della propria remunerazione mensile e da cui emerge il netto dovuto per l’attività prestata.

Visto che il documento ufficiale (fiscale e contabile) che identifica e censisce fiscalmente il compenso mensile erogato, nonché i criteri di formazione dello stesso e l’avvenuto accredito dell’ammontare dovuto, è rappresentato dal predetto cedolino, ricevuto direttamente dalle Aziende Sanitarie territorialmente competenti, la FIMMG ritiene che nei loro confronti non vi sia l’obbligo di emissione di fatture elettroniche.

Laddove il cedolino emesso dalle Aziende Sanitarie Locali in favore dei medici di medicina generale operanti in regime di convenzione con il SSN rispetti i requisiti richiesti, si ritiene che gli stessi medici siano esonerati dagli obblighi di fatturazione elettronica.

 

Il testo completo della risoluzione si può leggere qui

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