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Lombard street

il blog dello studio lombard dca

Mese

giugno 2016

Come si viaggia in Europa: Italia in vetta per utilizzo di mezzi privati 

Sharing economy, condivisione sociale, sostenibilità e innovazione sono i perni dell’economia moderna su cui si fonda il lavoro di startup, imprese sociali, centri culturali, laboratori di ricerca e spin-off, ma anche l’evoluzione di imprese e settori più tradizionali.Il mondo moderno vira verso una società circolare in cui non è più solo la produzione di beni e servizi a generare valore, ma circolazione e interconnessione diventano i nuovi terreni di sviluppo, con un capitalismo delle reti che diventa il nuovo attore emergente.

Mobilità, quindi, fatta di circolazione di informazioni, merci, persone. Ma com’è la rete infrastrutturale che si innerva nelle città moderne e qual è l’uso che ne fa l’utente? Il grafico mostra come si viaggia in Europa e l’attitudine verso il trasporto condiviso nelle città principali.

Sorgente: Come si viaggia in Europa: Italia in vetta per utilizzo di mezzi privati – Info Data

Economia della cultura, Commercialisti, Brexit e rapporto Symbola. Tutto in uno. 

L’economia della cultura, in Italia, è più viva di quanto si pensi, come dimostrato dal rapporto Symbola 2016. Spetta ai professionisti del settore, in prima battuta ai commercialisti, dare linfa all’industria culturale, puntando su cooperazione e conoscenza.

Un nostro articolo su Artribune: Economia della cultura. Il rapporto Symbola | Artribune

Zitto e paga, tutte le tasse che versiamo a nostra insaputa

È una raccomandazione da sempre dei principali organismi economici, soprattutto in occasione di crisi economiche e di situazioni di scarsa competitività ed eccessivo peso delle imposte, insomma in casi come quello italiano: privilegiare la tassazione delle cose sulla tassazione delle persone, quella dei consumi su quella del lavoro.Di fatto preferire le imposte indirette a quelle dirette. Si fa presto a dire, però. Cosa sono le imposte indirette? Sono quelle che colpiscono la ricchezza solo nel momento in cui viene consumata e trasferita, non tanto prodotta, e quindi in realtà vien pagata da chi consuma, viene trasferita dal produttore al consumatore e forma buona parte della differenza tra prezzi netti di produzione e quelli finali. E anche per questo è spesso impopolare tra i contribuenti.

Sorgente: Zitto e paga, tutte le tasse che versiamo a nostra insaputa – Linkiesta.it

Calcio e business sui diritti tv. L’Italia del pallone ha perso la partita 

Siamo l’unico mercato in cui le partite non vengono venudute in esclusiva e questo ha un riflesso immediato sul valore delle aste. Ora anche la germania, che le ha appena concluse per il prossimo triennio, vale molto più della nostra Serie A

Sorgente: Calcio e business sui diritti tv. L’Italia del pallone ha perso la partita – Repubblica.it

I problemi del reddito di cittadinanza 

Se ne sta riparlando in diverse parti del mondo: un giornalista del Washington Post spiega perché negli Stati Uniti probabilmente non sarebbe una buona idea

Sorgente: I problemi del reddito di cittadinanza – Il Post

Art bonus, società concertistiche e pubblica utilità

L’Art Bonus supera i 100 milioni di donazioni a partire dalla sua prima applicazione di fine 2014 fino a oggi. L’agevolazione fiscale al 65 per cento per le donazioni in cultura, che ci pone all’avanguardia in Europa, si rivela un successo e dimostra quanto cittadini, enti e imprese abbiano a cuore la tutela del patrimonio culturale nazionale”, Ha annunciato Il Ministro Dario Franceschini. 100 milioni, di cui oltre 3 milioni e mezzo provengono da persone fisiche, oltre 45 da enti e fondazioni bancarie e circa 51 milioni da imprese. La Lombardia guida la classifica dei donatori con 33.3 milioni di euro, un terzo della raccolta. Seguono Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. ci sono Regioni a zero: Basilicata, Valle D’Aosta e Molise. Quali gli sviluppi?

Ne abbiamo scritto a quattro mani con Irene Sanesi

(per qualche riflessione più approfondita qui trovate il testo integrale da cui è stato tratto l’articolo: L’art bonus e le società concertistiche)

Sorgente: Art bonus, società concertistiche e pubblica utilità

Molti “professionisti” delle startup e poche exit, ecco l’anomalia italiana

 


Oltre 5.800 startup, 41 incubatori certificati e almeno 100 concorrenti che si qualificano come tali. Ma pochi investimenti e meno di 10 exit sulle quasi 600 contate in Europa l’anno scorso, con un’incidenza pari a neppure un caso su 60. L’anomalia dell’innovazione italiana è descritta dal gap tra il mondo dei “professionisti delle startup” e le startup effettive, cioè le aziende con reali prospettive di crescita sul mercato. I primi aumentano con un ritmo simile alla media internazionale. Le seconde restano al palo, con pochi risultati degni di nota per fatturato e finanziamenti. Insomma, «ci sono più incubatori ed acceleratori che startup con reali prospettive di successo in Italia. E a qualcuno potrebbe venire il sospetto che nella corsa all’oro, chi guadagna è chi vende pale» spiega Francesco Inguscio, fondatore e Ceo di Nuvolab, venture accelerator e società di advisory per l’innovazione.

Sorgente: Il Sole 24 ORE

I diritti sulle autentiche delle opere d’arte 

Come ben sa chi opera professionalmente nel mercato dell’arte, la compravendita di opere deve essere accompagnata dalla consegna, da parte del venditore al compratore, del certificato di autenticità. E qui i iniziano i problemi…

Sorgente: I diritti sulle autentiche delle opere d’arte | Artribune

Un Nuovo Umanesimo per la cultura manageriale del XXI secolo

Sono molti i manager a non aver mai letto un romanzo. Semplicemente non ne riconoscono il valore, troppo impegnati a raggiungere gli obiettivi di business ed efficienza fissati da un capo x sopra la loro testa. “La logica che guida le aziende è l’efficienza, che vuole il tempo breve, il quale impedisce di pensare a lungo, attività inefficiente. L’orientamento al fare prende il sopravvento e si perde la logica dell’azione che prevede una riflessione, prevede del tempo perso, unico modo per guadagnare tempo”.

È solo fermandosi a pensare, a guardare, a stupirsi di fronte alla bellezza dell’ingegno umano, della mano dell’uomo, della scrittura del poeta, della capacità di pensare e osservare del filosofo, è solo “perdendo tempo” che si possono riconnettere i frammenti che i manager vivono tutti i giorni, nel format della vita aziendale.

Sorgente: Un Nuovo Umanesimo per la cultura manageriale del XXI secolo

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