Ogni anno nuovo è come uno zero. È una scatola da riempire, una pagina bianca e ogni storia possibile. È ‘ciò che non sappiamo ancora su quel non sapere che circonda ciò che crediamo di sapere.’. È il nulla come se nulla fosse niente.
Ogni anno nuovo è la somma di mille propositi, qualche speranza che non sappiamo come finirà, qualche gioia che si spera grande, qualche dolore che vorremmo evitare e riti quotidiani che dovremmo farci piacere un po’ di più.
Ogni anno nuovo può esser uguale ai vecchi ma mai del tutto, può essere molto diverso e dipende anche da noi.
E’ come Bobby Darin prima di incontrare Sandra Dee. Ed è così che ve lo auguriamo. Buono per vostra volontà.
Lo scorso 28 luglio 2016 è stato approvato al Senato il testo definitivo del disegno di legge (n. 2345) che delega al Governo il recepimento di alcune direttive europee (Legge di delegazione europea 2015), tra le quali anche la direttiva 2014/26/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014, sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno.
500mila posti di lavoro. Non poco in questo momento in Italia. Ma come potrebbero essere creati da un’economia che stenta a ripartire? E’ di pochi giorni fa la notizia che l’Enea – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ha presentato un piano di azione per supportare la transizione del sistema industriale italiano verso l’economia circolare. E’ una buona notizia, perché significa credere e investire in un nuovo modello di crescita sostenibile, competitivo e che crea occupazione. Solo in Italia si calcola la possibilità di creare oltre 500 mila nuovi posti di lavoro.
La metà dei richiedenti è sotto i 35 anni e ha redditi fino a 55 mila euro, fascia che ha il massimo delle detrazioni La casa in leasing piace soprattutto alle donne, molto agli under 35: il taglio medio delle operazioni ammonta a 200 mila euro e oltre il 55 per cento delle domande proviene dal Nord Italia. È quanto emerge dalla prima indagine sul leasing abitativo presentata dall’associazione del settore Assilea alla giornata di studio “Fare Casa: strumenti fiscali e finanziari per l’accesso all’abitazione”, organizzata in collaborazione con il ministero dell’Economia. E grazie alle detrazioni Irpef della legge di stabilità il leasing prima casa conviene più del mutuo, specie a coloro che hanno meno di trentacinque anni, ma non solo a loro.
Il mondo delle vendite all’asta non smette di riservare sorprese. Ma cosa succede quando un’opera cambia proprietario? Quali aspetti influenzano la scelta di vendere o acquistarne una?
La ragione per cui il reddito di cittadinanza potrebbe diventare una parola-chiave del dibattito pubblico nel 2017 è la facilità con cui i politici e i media possono manipolarne il significato facendo credere all’opinione pubblica di proporre una cosa mentre ne stanno proponendo un’altra. Questa è una differenza cruciale fra l’uso delle parole da parte degli studiosi, che è relativamente preciso e stabile, e il loro uso nel dibattito pubblico, che è spesso arbitrario, elastico ed ingannevole.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’INPS il numero di voucher, uno strumento che permette di pagare piccoli incarichi lavorativi, è cresciuto del 32 per cento nei primi dieci mesi del 2016. È un incremento che arriva dopo un altro aumento nei primi dieci mesi del 2015, quando il numero di voucher era cresciuto del 67 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014. Questi numeri hanno generato molta preoccupazione: in molti pensano che l’aumento dei voucher implichi una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in Italia.
Per capire di cosa siamo capaci a volte basta guardare a cosa è già stato fatto. Uno degli interventi del convegno dello scorso 15 dicembre raccontava proprio questo.
Irene Sanesi è innanzi tutto un dottore commercialista ma è, contemporaneamente, tante altre cose tra cui presidente della commissione Economia della Cultura dell’UNGDCEC, presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana che gestisce il Centro Pecci a Prato e presidente dell’Opera di Santa Croce.
Proprio in quest’ultima veste si è resa protagonista di una best practice in cui si sono fuse le capacità insite nella nostra professione con le intenzioni di un ente proprietario, di un benefattore privato che ha goduto dell’art bonus e di un finanziatore straniero coinvolto grazie ad un buon uso delle tecniche di fundraising (di questo parla anche un articolo pubblicato su Arteconomy24).
Una somma di competenze, di interessi legittimi e percorsi personali indirizzati alla utilità pubblica in forma di restauro dell’Ultima Cena del Vasari ora esposta a Firenze. Un capolavoro a sua volta al centro del quale c’è la capacità di una professione di tirare le fila strategiche di operazioni anche molto complesse.
Perché all’art bonus non bastano i finanziatori: servono le idee e le persone capaci di tradurle in realtà. Anche per questo ci sono i commercialisti (alcuni, quantomeno).
L’Italia continua a non brillare nelle classifiche sulla parità di genere. Il tasso di attività femminile è basso rispetto alla media europea. E gli stipendi annuali delle lavoratrici sono nettamente inferiori a quelli degli uomini.
L’importanza delle politiche di conciliazione lavoro-famiglia.